Treefolk’s: keep calm and drink Real Ale… in Rome.
Treefolk's /nuova sede 2020/ _ Stazioni di Birra _ archivio 2016
Il fascino delle birre servite “a pompa”: tradizione molto british e sempre più di moda, anche nella nostra Penisola. Sono tante, infatti, le birrerie artigianali dove l’inconfondibile cask ale engine oramai non può mancare… come se il pub ne guadagnasse in credibilità e appeal. Bere del resto una bitter ale servita (bene) “a pompa”, senza dubbio ha il suo perché. Al Treefolk’s di Roma, nel pub più british (anzi english) della Capitale… otto dei quindici rubinetti sono pompe inglesi che “attaccano” Real Ale: birra prodotta secondo tradizione, con acqua – malto d’orzo – luppolo – lievito; non pastorizzata né filtrata; maturata e rifermentata in cask (botte); servita “flat”, senza il brio della CO2. Real Ale da proporre con meccanismo idraulico “a pompa”, ma eventualmente anche “a caduta”… due tradizionali sistemi di mescita molto apprezzati dai “fondamentalisti” del CAMRA (Campaign for Real Ale), che con i loro supervisors monitorano alcuni pub “degni di attenzione” – compreso il Treefolk’s di Roma – con lo scopo di certificarne la bontà del lavoro. Una pinta inglese di Real Ale… piena fino all’orlo, con pochissima schiuma, bevuta a temperatura ambiente o giù di lì. Per alcuni un incubo; per altri magia. I volontari del CAMRA sono da parecchi anni impegnati a preservarne caratteristiche, storia e cultura… creando qualche problema a chi, anche nel Regno Unito, vorrebbe rinnovare la scena. Siamo arrivati nel frattempo al 29 di Via Capo d’Africa (a due passi dal Colosseo), animati dall’intenzione di “assaggiarne” diverse… finanche l’innovativa SUP, Session IPA Gluten Free (da 3,9% alc. vol.) di First Chop Brewing Arm. Piacevole pomeriggio di metà luglio… Il locale dei fratelli Andrea e Alessandro Buresti apre il 28 giugno 2003, con proposta proprio incentrata sulle Real Ales. Tanta passione ma anche un preciso posizionamento strategico… mirando a un target di nicchia, nell’iper-competitivo circuito delle birrerie artigianali della Capitale. Sfida coraggiosa e impegnativa. Anni di lavoro certosino. Viaggi Oltremanica e costanti contatti con birrifici inglesi tanto storici quanto emergenti… grazie anche all’attività di BeerFellas, società creata ad hoc per distribuzione e importazione di birre di “alta qualità”. Due ambienti, piano terra e primo piano, dove tutto sa di Terra d’Albione: il legno vissuto del banco e dei tavoli; le pareti con vetrine o tappezzate di “cimeli”; l’immancabile bersaglio delle freccette (darts). Sarà poi il publican a riportarci a Roma… con quella sua loquacità-espressività tutta italica e romanesca, di cui sono sprovvisti i suoi colleghi inglesi. Andrea Zamaro lavora al Treefolk’s da 7 anni. Competenza e passione non solo per le birre, ma anche per un altro fiore all’occhiello del locale: la vastissima selezione di whisky. Personalità affabile e simpaticamente sopra le righe 🙂 Tornando alle birre in tap-list… non mancano quelle spillate a CO2 (cinque vie) e a carboazoto (due), così come non mancano i sidri. Della cucina – vista l’ora – non possiamo invece dir nulla… ma l’apertura alle 11:30 nel weekend, con opzione english breakfast, è un’altra gran bella “suggestione”. Merita il brunch. Meritano le birre. Meritano i tanti whisky. Merita anche l’attesissimo Londinium Cask Festival, organizzato dal pub in estate. Merita soprattutto prendersela comoda… regola numero uno quando si approccia al bancone, ancor più quello del Treefolk’s di Roma. E allora keep calm and drink Real Ale... in Rome. Cheers![siba: best indi!]