The Drunken Duck: “le più meglio birre” si bevono a Quinto…

The Drunken Duck _ Stazioni di Birra _ archivio 2016

SIBA 15 Ottobre 2016

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Prima nota della giornata: “Chi ama la birra non parcheggia in Via Monte Cengio” (!). Nemmeno il tempo di varcare la soglia di uno dei pub più apprezzati d’Italia e non solo (https://www.ratebeer.com/places/top-rated/)… che troviamo questo “avviso” all’ingresso. Noi però non abbiamo parcheggiato in Via Monte Cengio… ed è la prova provata che amiamo la birra 😉

L’amiamo talmente tanto che andiamo a cercarci “le più meglio birre” a Quinto Vicentino… alle 11 di mattina! È sempre la solita storia che siamo sulla strada… e vogliamo farne troppe. Farne o berne… siamo là. E per fortuna il publican si trova sul posto (lo sapevamo da ieri 🙂 ).

Seconda nota della giornata: non credete a Vanni quando dice che è arrivato il momento di sfoltire gli impegni. L’impressione è che voglia ancora “divertirsi”, con diversi progetti in cantiere…

Il resto della visita può riassumersi più o meno così: eravamo passati per un saluto al volo… ma “il volo” è durato molto più di un saluto. In fondo dovevamo aspettarcelo: questo è il volo dell’anatra… ubriaca.

The Drunken Duck apre il 30 maggio 2003 a pochi chilometri da Vicenza… ma Vanni Borin ha già alle spalle una precedente gestione, sempre a Quinto (il Sesto Senso). Quello del pub è un mondo che lo affascina da quando – seconda metà degli anni 90 e poco più che maggiorenne – inizia a frequentare il Vecchio Birraio di Campo San Martino (PD)… con “flash” su una fantomatica Red Moon Ale (?), che lo instrada su “nuove” birre.

La strada del TDD è invece quella per Villalta, nel posto dove prima c’era una trattoria. Il locale è tutto da ristrutturare. Le spese sono tante. Sul conto ci sono 300 euro, ma in qualche modo si fa! L‘impianto è in comodato… e circolano parecchie Tennent’s.

«Dopo cinque anni di mani legate e contratto capestro, salutai gli ‘amici’ della distribuzione… perdendo il 60% dei miei clienti, abituati a bere Tennent’s! Fu un momento spiazzante, ma avevo preso la mia decisione. La gente oramai sa bene cosa facciamo e cosa spilliamo… ed è la ragione per cui viene a trovarci: bere ‘le più meglio’ birre artigianali» ci dice Vanni.

Anche noi vogliamo bere “le più meglio” birre del TDD… e con noi uno stormo di anatre al banco (!), che osserva la tap-list aggiornata sulle lavagne in alto, pensando a quale sarà la prossima! Ciuski, Belgian Blonde di Extraomnes; Violetta, Wild Farmhouse di LoverBeer… mentre un cartello raccomanda di bere con “smoderato giudizio”.

«Fa un certo effetto vedere il nostro pub ‘di paese’ nell’olimpo dei grandi… ma ciò significa che stiamo lavorando bene e che la gente è soddisfatta. Il prezzo da pagare può essere alto, per la vita privata e per i mille pensieri… però questo è il lavoro che ho scelto e che faccio con passione, secondo i miei principi (condivisi da mia moglie)… e tanto basta» prosegue Vanni.

«Il pub è lavoro, ma il lavoro non è solo guadagno. È anche rispetto… per se stessi e per gli altri. Mai calpestare i diritti di chi lavora con te, così come quelli dei tuoi clienti. Puoi chiedere solo se dai; se rispetti le regole; se ti metti in gioco come l’ultimo arrivato. E allora tutto ha un senso, anche rinunce e sacrifici».

Il padrone di casa è ispirato. Ha voglia di “dirla tutta”… e noi apprezziamo. Apprezziamo pure questa Bela Lugosi, Cascadian Dark Ale di Acelum (Castelcucco – TV)… che però, a quest’ora del giorno, evidenzia un’esigenza non più rinviabile: mettere qualcosa di solido nello stomaco. Non qui… ma dove? Sarà un’ottima pizza Al Focolare… locale che Vanni conosce bene e dove ha pure lavorato.

Certo che quest’anatra è proprio strana. Niente stagni o laghi: ha scelto un pub… e s’è messa pure a bere birra. Chiediamo al publican com’è andata…

«Quattordici anni fa io e mio fratello vincemmo un’anatra a una festa di paese… ed era proprio quello che ci serviva. Ci serviva un nome. Un nome da dare al pub. The Drunken Duck – le più meglio birre».