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Stazioni di Birra: Polignano Infermento… dal 2007.

Infermento _ Stazioni di Birra _ archivio 2022

Stazioni di Birra. Stazioni di sosta e ristoro. Pub; birrerie; locali birrari “di varia estrazione”… purché ne valga la pena.

Prima della sosta, però, c’è sempre un viaggio, un passeggio, un passaggio… come quello che dall’Arco Marchesale (principale porta d’accesso al centro storico) conduce in Piazza dell’Orologio, fino alla bellezza mozzafiato delle “balconate”: affacci a strapiombo sul mare!

Puglia. Polignano a Mare. Far tappa da queste parti ne vale sempre la pena.

Piazza San Benedetto è poco più in là. Meno importante e istituzionale di “quella con l’orologio e la Chiesa Madre” (Piazza Vittorio Emanuele II)… ma proprio per questo, più intima e rassicurante. Anche quest’anno, dopo la festa di San Vito, Giuseppe metterà fuori i suoi tavolini… e con le birre “giuste” sarà ancora meglio 🙂

Polignano Infermento… dal 2007. 15 anni di “Vini e Sfizi” (il primo slogan del locale)… ma anche birre. Birre “nuove”, “diverse”… nel cuore del borgo antico. Giuseppe Fato è stato uno dei primi in Puglia, a spillare artigianale…

«Da sommelier di lungo corso… quando aprii questa attività pensai subito a una cucina affiancata da buoni vini. Poi scoprii le birre artigianali, grazie soprattutto ad alcuni pionieri del movimento birrario pugliese, come Vito Lisco (Svevo), Donato Di Palma (Birranova), Raffaele Longo (B94), Oliver Harbeck (ex BirrApulia), Carlo Ancona (Gruit). Ricordo ancora la prima birra che attaccai alla spina: una Germana, Blond Ale di Birrificio Svevo».

Conosciamo Giuseppe da diverso tempo, con svariati e simpatici episodi che ci legano al suo locale… come quella cena-degustazione abbinata alle birre del Birrificio Italiano, raccontate direttamente da Agostino Arioli; o quando al termine di un impegnativo pub crawl, ci affacciammo da queste parti… chiedendo a testa bassa 😉 una bottiglia d’acqua e un contorno di verdure cotte.

«La nostra è una piccola cucina, ma la verdura certo non manca… tanto più ora che coltiviamo prodotti stagionali 100% bio, appoggiandoci a un orto in affitto. È una delle poche cose buone che ci sono capitate nel periodo del lockdown… e un plauso va agli amici di ColtiviAmo la salute, di Monopoli, per l’iniziativa».

Oggi, però… niente acqua. Semmai un’interessante Denebola, American Pilsner (Hoppy Lager) brassata in esclusiva per questo locale, dal vicino birrificio Caput Ursi di Cellamare (BA)… per continuare con referenze di Sbam (Poggiorsini), Lieviteria (Castellana), Eclipse (San Giorgio Jonico). Tutte bevute convincenti… nonostante un “impiantino” non particolarmente ortodosso: tre spillatori sopra-banco, per un totale di 7 spine, con fusti sistemati alla meglio… per terra 🙁

Lecito anche iniziare così… ma dopo 15 anni? «Sicuramente si può migliorare, ma il poco spazio a disposizione certo non mi aiuta… tanto più che oramai so come ‘giostrare’, cercando anche di svuotare i fusti velocemente…».

Nel frattempo è arrivata una deliziosa schiacciatina di mousse di baccalà in panatura di quinoa chips… e anche gli gnocchetti zucca e speck sono veramente buoni. Più che una scoperta, una conferma… e i complimenti vanno a Maria Rosaria.

«Ho preso le redini della cucina nel 2010, senza avere una grande esperienza pregressa. Il mestiere l’ho imparato soprattutto sul campo, trovando anche ispirazione in alcune ricette locali e di famiglia, magari rivisitate» ci dice la moglie di Giuseppe. «Il piatto di maggior successo? Il menu varia quattro-cinque volte all’anno… ma le orecchiette di grano arso, con stracciatella e salsa di pomodorini cotti al forno, sono apprezzate da tutti, a partire dai turisti stranieri».

Non bisogna esser perfetti. Bisogna essere bravi a essere imperfetti… dall’ora dell’aperitivo al dopo-cena. Giuseppe e Maria Rosaria vi aspettano a Polignano, a volte anche a pranzo. Fateci un salto.

[siba: best indi!]

 

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