Paese che vai, birra che trovi: se passi da Veroli… #beviciociaro.
Birrificio Ciociaro _ Stazioni di Birra _ archivio 2022
La tap-room è aperta da giovedì a domenica, a partire dalle 16:00. Metti che oggi è mercoledì: che succede? Succede che in birrificio trovi magari Francesco… e #beviciociaro 🙂 Un mercoledì di settembre… di quelli che l’autunno è ancora lontano. Un mercoledì che ti metti in macchina… poi si vede. Un mercoledì pomeriggio al Birrificio Ciociaro di Veroli (frazione Madonna del Pianto – Contrada Brecceto), alle porte di Frosinone. Poche case. Soprattutto campagna… «Si, la tap-room oggi è chiusa, ma un paio di birre da bere le recuperiamo lo stesso [ride]. Siamo una piccola realtà artigianale… e le visite fanno sempre piacere. Questo mondo è fatto di passione e condivisione… e se qualcuno l’ha dimenticato, allora perdiamo tutti qualcosa». Il classico kit per farsi la birra in casa, come regalo dei 18 anni. Quindi il passaggio dagli estratti (di malto concentrato) al metodo “all grain”… accroccando un impiantino da 100 litri di birra “finita”. Francesco Viti inizia così: in inglese si chiama homebrewing. Non è certo il primo e non sarà l’ultimo… «Tanta fame di informazioni, che però non c’erano. Si andava avanti per tentativi, cercando consigli e pareri. Il giudizio degli amici non bastava più… e allora iniziai a girare per manifestazioni di settore, con la mia borsetta frigo… stappando e proponendo qualche assaggio, anche a birrai piuttosto affermati». Dieci anni di birra fatta in casa… e nel novembre 2017 l’apertura del birrificio, in società col fratello Giorgio e l’amico Francesco Santoro. Un mese dopo apre anche la tap-room. «Dalla lunga esperienza amatoriale mi son portato dietro le ricette de La Ciocia (in stile Kölsch) e de L’Oro di Vergli (Tripel)… rispettivamente bronzo (2020) e oro (2021) al Barcelona Beer Challenge. Ora le birre a listino sono sette, più una stagionale Fresh Hop Harvest Ale. Consegno (fusti e bottiglie) più o meno in zona e lo faccio direttamente… ma il 70% del fatturato viene comunque da spaccio, tap-room ed eventi». Riecco l’importanza della “mescita in loco”… ancor più per i piccoli birrifici. Prodotti gestiti al meglio e a chilometro zero; margini più appetibili; feed-back immediato da chi ti viene a trovare. Oggi del locale abbiamo visto un po’ poco (chiuso e piuttosto sottosopra), ma l’ospitalità di Francesco è di quelle da ricordare… tra chiacchiere, birre e un bel piatto di affettati locali (con il sublime guanciale di maialino nero). Interessanti tanto La Ciocia (100% malto italiano Pils, con luppoli tedeschi dell’Hallertau e lievito specifico) quanto l’IPA Summer of Love (arancio carico… ma struttura affatto ingombrante). «Questa Koln style, appena imbottigliata, ha ancora bisogno di qualche giorno di maturazione… ma La Ciocia è sicuramente la birra che ci rappresenta e che si vende di più. La gente è tornata a berla in grandi quantità, dopo essere stata rapita per qualche tempo dalle così dette luppolate. Quest’anno conto di chiudere la produzione sui 200 hl., aspettando anche l’arrivo di un terzo fermentatore». Esperto birraio e formatore per corsi di homebrewing… Francesco Viti ha mantenuto tutto l’entusiasmo della prima ora, che ha trasmesso anche a noi, rendendo la sosta decisamente piacevole. Progetti per il futuro? «Questo posto l’ho ‘requisito’ ai miei genitori, che abitano sopra… ma per fare meglio, bisognerebbe traslocare. Rimango però con i piedi per terra… e per l’anno prossimo mi accontenterei di ‘ritoccare qualcosa’». Birrificio Ciociaro merita il successo degli ultimi tempi… per le sue buone birre e per questo paesaggio bucolico, “a conduzione familiare”, che esprime la parte più bella… di un mondo “indipendente e artigianale”. Paese che vai, birra che trovi: se passi da Veroli… #beviciociaro. [siba: best indi!]