Birrerie indipendenti e artigianali: se passate da Noci… Attenti al Luppolo.
Attenti al Luppolo _ Stazioni di Birra _ archivio 2021
Murge meridionali. Terra di trulli. Tra campagne di fragni e roverelle (querce). A metà strada tra due mari (Adriatico e Jonio). Far tappa a Noci, nel borgo antico… e scoprire le caratteristiche “gnostre”: slarghi, piazzette, vicoli chiusi, piccoli spazi di sosta.
Prendetevela comoda, girate, curiosate… e se poi avete voglia di una birra… allora state attenti. A ridosso del borgo vecchio; lungo l’alberata Via Vittorio Emanuele II; lì dove c’era un negozio di ferramenta: Attenti al Luppolo.
Il castellanese Nicola Di Masi e il nocese Francesco Loperfido inaugurano l’Attenti al Luppolo il 9 luglio 2015… portando a casa, però, una prima stagione piuttosto deludente. Tanto deludente da arrivare a domandarsi se non fosse il caso di lasciar perdere…
«Non abbiamo chiuso allora e non vogliamo farlo neppure adesso… nonostante i due lunghi periodi di stop, causa Covid. Ci piace questo lavoro; abbiamo oramai i nostri clienti e la nostra ‘cerchia’… e anche grazie alla posizione di soci-lavoratori (con relativi ammortizzatori sociali), siamo riusciti a far fronte a questo brutto momento». Ma perché una birreria… per lo più indipendente e artigianale?
«Tutto è nato un po’ così… passando qua e là, per i pochi posti della zona dove si può bere artigianale. Io allora facevo l’elettricista, mentre Francesco il tecnologo alimentare… e tra la crescente insoddisfazione lavorativa e l’altrettanto crescente entusiasmo per queste ‘nuove’ birre, alla fine decidemmo di aprire insieme una piccola birreria-beershop: indipendente e artigianale» ci dice Nicola.
«Il nome Attenti al Luppolo rimanda al noto pezzo Attenti al Lupo di Lucio Dalla… ma un po’ ‘attenti’ lo siamo stati per davvero… cercando di ‘non perder tempo’ con impianti spine in comodato: meglio sin da subito poche vie, di proprietà… per metterci le birre che vogliamo».
Impiantino “snello”, con cinque rubinetti… che “svuota in fretta” e riparte con nuove proposte (tanto meglio, se non c’è una cella refrigerata), dove oggi apprezziamo un paio di “Marziane” di Birranova; proseguendo con una Violent Shared, Hoppy Lager di Opperbacco.
Molto condivisibile anche la politica dei prezzi differenziati… che vede una o due birre di gran beva – in questo caso Märzen di Birranova e Pils di Vetra – dal costo decisamente più contenuto. A completare l’offerta… discreto numero di bottiglie e lattine, con qualche “sfizio” in più sugli stili.
Il locale ha riaperto i battenti lo scorso maggio, dopo il secondo lockdown… comunque sfruttato per dare una rinfrescata ai due ambienti interni. C’è anche la riproduzione di un affresco rinascimentale (!)… opera di (tale) Giovanni Antonio da Varese, detto Il Vanosino (originale esposto a Palazzo Farnese di Caprarola – VT).
«È la raffigurazione della nave Argo e dei suoi eroi mitologici (gli Argonauti), imbarcati alla riconquista del vello d’oro… ma abbiamo anche ‘personalizzato’ con delle caraffe di birra! Non vorrei farla lunga… ma fa piacere ricordare i due artisti locali che hanno realizzato questo lavoro: Francesco Meo (l’affresco) e Simonetta Intini (le caraffe 🙂 )» prosegue Nicola.
Dalla cucina di Michele e Domenico (valenti giovani, a supporto dei titolari) ne è venuta addirittura fuori una nuova puccia “limited edition”, chiamata appunto Affresco… realizzata con impasto di farina di riso, tartare di salmone, stracciatella, avocado e granella di pistacchio. E le pucce di questa zona sono un’altra opera d’arte…
Progetti per il futuro? «Difficile farne, in un periodo complicato come questo. Vorremmo potenziare un po’ la cucina, ampliando con un altro locale qui alle spalle… ma sarebbe innanzitutto molto bello tornare a organizzare Birra G’Nostra: percorso degustativo, con birrifici artigianali, stand della gastronomia locale e musica dal vivo, per le vie del centro… dopo il successo della 1a e unica edizione del 2019».
Leviamoci di torno ‘sta pandemia… e poi un passo alla volta. L’importante è stare attenti… anzi, di più: Attenti al Luppolo.
[siba: best indi!]