Al Birritrovo di San Benedetto… no Tennent’s, no Corona, only craft beer.
Birritrovo _ Stazioni di Birra _ archivio 2016
Sul block-notes, appena sotto il nome del locale, avevamo scritto queste parole: “Qui è già tutto perfetto, ma se ci fosse anche il modo di mettere un po’ di fusti in fresco (vedi cella refrigerata, a temperatura costante)… non si potrebbe chiedere più nulla”.
Con le birre artigianali Attilio Vallorani ha in effetti esperienza da vendere. Già homebrewer (non più praticante); già publican (precedente esperienza sempre in zona)… già “un po’ tutto”: la nuova sfida si chiama Birritrovo, in fondo a Via dei Mille a Porto d’Ascoli (San Benedetto del Tronto).
Avventura che inizia il 13 febbraio 2014… e per i primi otto mesi fa ancora affidamento su un impianto in comodato, col “solito” listino di birre da cui attingere. Ma il publican vuole muoversi in autonomia; vuole scegliere in totale libertà prodotti e birrifici, nell’accezione più ortodossa di pub indipendente.
Il ragionamento è molto semplice: far da sé finché si può (in Italia)… e per lo stretto necessario (per lo più bottiglieria proveniente dall’estero) appoggiarsi a qualche top player dell’importazione.
«Con i birrai sono stato chiaro: se le birre vanno in esclusiva a un distributore, io da loro non compro più. Non è solo o tanto una questione di prezzi (che ci si può sempre mettere d’accordo)… è che proprio non mi interessano i ‘rapporti mediati’, a maggior ragione con realtà marchigiane e di regioni limitrofe».
Al Birritrovo troviamo le “grandi firme” di MC77, Mukkeller, La Fortezza, ma anche Hammer e Eastside, più alcune chicche importate dall’estero… senza contare le birre “della casa”, come la pulitissima Pilsamini (Pils), fatta in collaborazione con La Fortezza (Civitella del Tronto – TE) e apprezzata oggi alla spina (su impianto da otto vie più una pompa).
«Qualcuno l’ho perso per strada, ma non importa. Pub e birrifici sono tutti sulla stessa barca… e se le distanze si accorciano, ne beneficiano in qualità sia le birre che le relazioni. Senza contare che girando qua e là, scopri pure qualche giovane talento da portare alla ribalta. Questa, a mio avviso, è la mission di un pub che vuole realmente chiamarsi indipendente».
Non si tratta solo di birre… perché al Birritrovo di Porto d’Ascoli c’è anche un corposo menu, dove tra carne (a partire dai succulenti hamburger), insalate, varia stuzzicheria e dolci, ce ne è per tutti i gusti e le esigenze (anche per celiaci, vegetariani e vegani).
Ben vengano pure gli appuntamenti di musica dal vivo (solitamente due al mese)… per chiudere il cerchio su un pub – e su un publican – che non ne sbaglia una… e che anche questa volta ci fa omaggio della nuova t-shirt.
Bella certo… ma su quella dell’anno scorso c’era una scritta ancora più incisiva: “No Ceres! No Tennent’s! No Corona! No Beck’s! Here you drink only craft beer” 🙂