Doctor B Brewpub: quando la birra è… attrazione chimica.
Doctor B Brewpub _ Stazioni di Birra _ archivio 2021
Chimica e attrazione chimica… scienza e passione: per “fare la birra” c’è sempre bisogno di entrambe. Quella del birraio è un’arte che può diventare anche un mestiere, ma è soprattutto vocazione.
A Francesca Pertici la vocazione non manca… e neppure la competenza: ha una laurea in Chimica e la qualifica professionale di birraia. Benvenuti al Doctor B Brewpub di Via Lamarmora, a Livorno.
«Non sono state tappe così scontate, ma in qualche modo ci sono arrivata… passando anche per un dottorato di ricerca, a Utrecht, dove ho vissuto cinque anni. Sempre a Utrecht ho conosciuto la mia futura socia Laura Pescosolido… e con lei ci siamo prima incuriosite e poi appassionate al mondo delle birre. Il resto è accaduto per gradi, rientrando in Italia».
Rientrando in Italia… c’è stato un altro “incontro” importante: quello con una birra. Era la Swartz di Birra Elvo, bevuta a un’edizione di Fermentazioni, a Roma… e fu folgorazione.
«Swartzbier a parte… pensai fosse arrivato il momento di provarci seriamente. Nel 2018 frequentai il corso per la qualifica di Birraio Artigiano, presso l’Accademia delle Professioni di Noventana Padovana… con stage proprio dai fratelli Vezzoli di Birra Elvo, a Graglia (BI). A inizio 2020 inaugurammo il Doctor B qui a Livorno… nome che richiama sia il periodo di dottorato in Olanda (Doctor), che la passione per la birra (B). Ma giusto il tempo di aprire… che dopo una settimana fummo costrette a chiudere, causa lockdown».
Due anni fa rimanemmo particolarmente basiti nel leggere (sui social) di questo “sfigato tempismo” del Doctor B di Livorno… e ora fa piacere esserci.
Come ogni brewpub che si rispetti, alle spalle del bancone c’è la brew-house a vista, con impianto da 250 lt. e possibilità di doppia o tripla cotta. Le referenze alla spina sono 6, di cui oggi ne troviamo quattro della casa e due di birrifici ospiti. Le birre del Doctor B hanno tutte nomi rigorosamente palindromi (!), con stili sia di bassa che di alta fermentazione… e la predilezione della birraia per le “basse”, ci indirizza nella scelta.
- Degged – Italian Grape Lager. Piace al palato la leggera nota acida e secca, da mosto d’uva (Vermentino di un piccolo produttore della zona). L’aggiunta di fiocchi d’avena rinvigorisce la schiuma.
- Enné – Bock. La gradazione da 5,2% vol. (circa un punto in meno dello “standard” stile Bock) porta un tantino “giù” anche il corpo… ma ci può anche stare. Beva facile, comunque avvolgente, su base maltata di biscotto, nocciola e lieve caramello.
- Barab – Swartz. Scura come il pianeta di Star Wars da cui prende il nome… esalta il dolce-amaro dei malti scuri (note tostate, cioccolato e caffè, tracce di liquirizia), con sorso snello e chiusura tendente al secco.
Birre molto interessanti… ma al Doctor B è interessante anche il menu cucina (secondi “di terra” e “di mare”, BBQ, panini ecc.)… e poi ci sono le serate di musica dal vivo; arte e cultura (esposizioni temporanee, “Official Bookcrossing Zone” ecc.); socialità (giochi di società, freccette ecc.)… Francesca, manca nulla?
«Beh, finora è mancata un po’ di tranquillità. Sono stati due anni difficili per tutti… figuriamoci per chi, come noi, ha lavorato solo in questo periodo di pandemia. La mia socia ha mantenuto il suo lavoro a Roma e mi raggiunge nel week end. Io ammetto di avere qualche momento di stanchezza, ma poi mi passa. Il 2022 dovrà darci delle risposte… e comunque non ho rimpianti».
Noi almeno un rimpianto ce l’abbiamo: non avere ordinato il panino con gamberoni e guanciale. Sarà, magari, alla prossima…
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