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Se la pecora fa “ebè”… allora sei a Perugia.

ebè _ Stazioni di Birra _ archivio 2020

Che si trattasse di un belato particolare lo avevamo capito subito… con quegli arrosticini abruzzesi non solo proposti a menu, ma addirittura menzionati nel logo del locale ancor prima della birra. Una vera e propria scelta di campo, che vede i mitici spiedini di carne di castrato – espressione culinaria tipica della cucina abruzzese – come proposta gastronomica di punta di un pub… che abruzzese non è.

Arrosticini, birra e piccola cucina: questo il biglietto da visita dei quattro “ragazzi” di Via Settevalli… e benvenuti all’ebè di Perugia.

Periferia sud-ovest del capoluogo umbro. Trovare comodamente parcheggio – tanto più in questa città – non è mai dettaglio da poco… così come non è da poco trovarsi subito a tu per tu con un lungo bancone, provvisto di “organo a canne” da dieci spine più hand-pump nel mezzo (impianto di proprietà, con fusti in cella refrigerata e a vista).

Siamo evidentemente in un pub di nome e di fatto; un pub inaugurato il 3 giugno 2018… e che alla luce di quanto visto, sentito, bevuto e mangiato, andiamo senza dubbio a includere tra le realtà birrarie – indipendenti e artigianali – più convincenti di questa regione.

Il nostro apprezzamento va anche agli ampi spazi e al gusto degli arredi interni: un industrial design caratterizzato da spunti vintage; il fascino grunge di metalli ferrosi e legno grezzo… e quell'”isola-relax” posta al centro, che tra divano e poltrone art déco eleggeremo a top position dell’intero locale (con tutto il rispetto per gli sgabelli al banco).

Ben venga, a questo punto, l'”assaggio” di qualche birra… con scelta che cade subito su una Bassa Marea, India Pacific Lager di Lariano (Sirone – LC), per proseguire con luppolature più spinte – NEIPA e DIPA – targate Podere La Berta (Brisighella – RA).

Sul versante cucina, il QR code andrà a svelarci un menu relativamente sintetico ma oltremodo sfizioso, dove tutto è fatto in casa… compreso il pane, cotto nel forno a legna ereditato dalla precedente gestione.

E se la pecora fa “ebè”… allora toccherà partire dagli arrosticini (disponibili anche di fegato), serviti rigorosamente “in fascio” e mantenuti caldi in bicchiere (al posto della tradizionale “conca”) di coccio.

«Ebè è una sorta di intercalare perugino che significa ‘certamente’… ma fa pensare anche al belato della pecora. L’espressione venne fuori per caso, una sera a Teramo… e lì capimmo che poteva essere il nome giusto per ciò che volevamo fare: dar vita a un pub che puntasse su selezionati prodotti della gastronomia umbra e abruzzese, affiancati da una piccola cucina creativa, in abbinamento a birre artigianali sempre in rotazione».

A parlare sono Umberto Rossetti e Flavio Savini, due dei quattro soci di questo locale… e l’impressione è che ognuno dei quattro, dia a questo progetto un importante contributo, facendo leva su attitudini e competenze specifiche.

La passione di Umberto (assieme al fratello Giulio) per le birre artigianali, da lui stesso selezionate con missioni chirurgiche presso birrifici per lo più della zona o di regioni limitrofe. L’abruzzese Flavio, impegnato fra l’altro nella fondamentale scelta dei fornitori di prodotti tipici della sua regione d’origine, a partire dagli arrosticini. L’estro e la maestria di Enrico Volpato in cucina.

All’ebè di Perugia le birre si bevono solo (ma tante) alla spina… anche in bicchiere da 50 cl. (in alternativa a quello da 30). E se gli arrosticini sono un ottimo inizio… vorremmo suggerire anche un dolce finale: semifreddo al basilico in crosta di cioccolato fondente all’arancia… fra i più buoni che ci sia mai capitato di assaggiare, zigzagando per pub, in giro per l’Italia.

[siba: best indi!]

ebè Perugia

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