FM23 – Modena: il nuovo Beerstrò di Via Scarpa… ha un nome in codice.
FM23 /cambio gestione 2021/ _ Stazioni di Birra _ archivio 2019
Nome in codice… FM23 Beerstrò. L’inaugurazione è del 14 settembre 2018. La location è nella pedonale Via Antonio Scarpa 23, centro storico di Modena. In cabina di regia… vecchi amici e volti nuovi (nuovi per noi). Professionisti della ristorazione, a vario titolo.
Il “titolo” di cui Andrea Lodi può da tempo fregiarsi con merito è quello di oste, publican, “mescitore seriale”, conoscitore del mondo brassicolo… e un po’ anche della gente. Nel 2008 apre il beershop Maltomania in Via Archirola, traslocando successivamente nella più centrale Via Saragozza… dove il negozio diventa ancor più birreria, con massiccia mescita di birre alla spina.
Dal “Malto” ci siamo passati varie volte, trovando sin da subito la giusta empatia. Tra i primi in città a far conoscere il neonato mondo delle birre artigianali… l’amico Andrea, in dieci anni di attività, ha “dato da bere” a tanti… e tuttora continua a farlo, seppur qualche traversa più in là, con un nuovo progetto e nuovi soci.
Massimo Gibertoni è un apprezzato e navigato professionista del Food & Beverage. Diplomato all’ALMA – prestigiosa scuola internazionale di cucina italiana, con sede a Colorno (PR) – e dopo importanti esperienze formative in giro per il mondo, lo chef modenese esce definitivamente allo scoperto con le sue personali idee di ristorazione e cucina, in locali come il Flam Bar Bistrot di Castelfranco Emilia e l’ancora più recente Flam Bar à Vin… quest’ultimo proprio nell’attuale location dell’FM23, da cui Massimo ha deciso di ripartire.
A chiudere la “cordata”, il terzo socio Eddie Cantoni… conosciuto a suo tempo al bancone del Maltomania. Nessuna esperienza pregressa nel settore… ma per quel poco che sappiamo, almeno una grande passione: la birra.
Il nome “in codice” del locale vuole essere appunto una sintesi delle precedenti esperienze lavorative di Massimo e Andrea: la F di Flam Bar e la M di Maltomania. Due mondi e modi molto diversi di fare ristorazione… con potenzialità notevoli, se ben integrati.
«Andavo spesso a bere una buona birra da Andrea, in Via Saragozza, prima della consueta apertura giornaliera del mio locale… e mi ha sempre colpito la sua competenza in materia. Sicché, chiacchiera dopo chiacchiera, abbiamo pensato che forse potevamo fare qualcosa di interessante insieme. In fondo, volendo un po’ semplificare… a me mancavano le birre e a lui la cucina» ci dice Massimo.
Un publican e uno chef che uniscono competenze ed esperienze… in una formula non inquadrabile né come classico ristorante, né tantomeno come birreria. L’FM23 è semmai un “beerstrò”: termine non contemplato in alcun dizionario, ma che rende sicuramente l’idea. L’idea di un locale dal design originale e funzionale, con poli d’attrazione ben definiti: l’importante banco mescita all’ingresso e l’attrezzata cucina a vista sul fondo… a supporto del giusto numero di tavoli nel mezzo, per chi volesse passare da un aperitivo al bancone a una vera e propria cena (in autunno potrebbero ripartire anche i pranzi).
La selezione di birre alla spina in rotazione (qualcosa anche in bottiglia) è congrua e abbraccia un certo numero di stili. Dopo il lungo sodalizio tra Maltomania e il distributore Braglia (rapporto che peraltro continua), all’FM23 oggi l’impianto mescita è di proprietà… con 8 rubinetti incassati a muro (e cella refrigerata retrostante), più due pompe inglesi.
Al banco, aperitivo con gnocco fritto (offerto dalla casa) e Green Devil, IPA di Oakham Ales (England)… che bisseremo al tavolo, accompagnando un gravlax di salmone (filetto crudo, marinato alla svedese), con deliziosi ciuffi di uova di salmone in crema, yogurt di Bianca Modenese e zucchine (fiori inclusi). La TDS Stout di White Dog Brewery (Rocchetta di Guiglia – MO) completa il ristoro.
Menu “corto”, con proposte che variano giornalmente a seconda del fresco di stagione intercettato al mercato. Una cucina di territorio e tradizione, comunque ravvivata dalla giusta dose di ricerca e innovazione. Eccellenza delle materie prime… declinate, a seconda dei giorni, in piatti a base di carne, pesce, verdure… ma anche il ramen (tipica zuppa giapponese) “in chiave modenese” e la pasta. Già… la pasta: sugli scaffali, in bella vista, solo fornitori top… come Afeltra (Gragnano – NA), Verrigni (Roseto degli Abruzzi – TE), Mancini (Monte San Pietrangeli – FM).
Il cliente occasionale non può “stratificare” sensazioni nel tempo: vive solo l’impressione di un momento. La nostra impressione “di un momento” è che questo locale ha tutte le carte in regola per lasciare il segno. Ai nostri amici il compito di armonizzare e comunicare al meglio un format nuovo. Né ristorante, né birreria. Semmai beerstrò.