Ballarak: il brewpub di Palermo… a Ballarò.
Ballarak /chiusa sede Ballarò (2020)/ _ Stazioni di Birra _ archivio 2017
Sicilia coast to coast. Il nostro pub-touring approda sul versante occidentale dell’Isola, con una storia… ancora da scrivere. E cosa raccontare di una storia ancora da scrivere? Di un paio di birre bevute a Palermo, il giorno di Capodanno… a Ballarò. Tema centrale di questa storia è che “il modo migliore per realizzare un sogno è quello di svegliarsi” (Paul Valery). Lo hanno fatto quattro studenti universitari – tre palermitani e un modicano – con la passione per l’homebrewing… aprendo un brewpub nella zona delle così dette “abbanniate” (chiassosi richiami dei venditori) dello storico mercato di Ballarò, in pieno centro a Palermo. Marco, Alessio, Michele, Eugenio… Il manifesto degli Homebrewers Siciliani (associazione fondata dai primi due, nel luglio 2013) è già eloquente: “Cervelli in fuga? Fermentiamo in Sicilia!”. Trasformare una passione in lavoro non è una passeggiata… ma proprio perché passione, vale sempre la pena provarci. 9 dicembre 2016: a due passi dalla sontuosa Cattedrale di Palermo, apre i battenti il Ballarak. «Il nome che abbiamo scelto viene da una delle possibili etimologie di Ballarò, ovvero ‘Souk el Ballarak’, che in arabo vuol dire ‘mercato degli specchi’… ed è un po’ un omaggio al quartiere che ci ospita» ci dice Marco Altamore. «Un locale dove le birre sono ovviamente protagoniste… e non solo le nostre. Sui tredici rubinetti incassati a muro (12 a CO2 più uno a carboazoto), oltre a Glitch, Opera, Sex Pils e Avant-garde – a marchio Ballarak – è possibile trovare altri prodotti… scegliendo tra più birrifici e stili. Plausibile anche l’inserimento di qualche bottiglia (fermentazioni spontanee, barley wine ecc.)… ma con 13 spine da far girare al meglio, non è una priorità». Piccola brew-house a vista, entrando a sinistra… e sempre all’ingresso, ma sulla destra, angolo relax con divani e tavoli bassi. Qualche passo più in là spunta un videogame cabinato… flash d’altri tempi. Quindi un grande ambiente, che porta fino in “cabina di regia”… vedi banco mescita. La nostra prima scelta cade su una Viæmilia, Kellerpils del Ducato. Seguono le luppolate della casa, Glitch (Red IPA) e Opera (Pacific IPA). Finale con l’Imperial Stout Sleazy Way, di Eastside Brewing. Disponibili anche vini, superalcolici e analcolici… chiudendo il cerchio con una gastronomia da pub grub tra cui spiccano taglieri, fritture miste e hamburger. Musica dal vivo e dj-set sono un importante asso nella manica di molte serate. La storia del Ballarak è appena all’inizio… e con tutte le carte in regola per far bene. Fare bene le birre e pure spillarle: due mestieri senza dubbio diversi, ma anche il valore aggiunto di un birrificio che è pure pub (brewpub). La democratica scelta di aprire i rubinetti ad alcuni birrifici ospiti ci è sempre piaciuta. Decidere di iniziare l’avventura in pieno centro, a Palermo… è sfida tanto impegnativa quanto avvincente. E allora… lunga vita al Ballarak! A istituzioni e politica il compito di dar manforte a chi ha ancora il coraggio di esporsi e fare impresa. A tutti i palermitani il privilegio d’esserne i protagonisti quotidiani, al fianco di quattro giovani temerari… che invece di “mettersi in fuga” hanno deciso di “fermentare” nella loro Sicilia, nel cuore di Palermo.[siba: best indi!]